Vasco Rossi (Zocca, 7 febbraio 1952), oramai conosciuto al grande pubblico anche semplicemente come Vasco o con il soprannome “Il Blasco”, , è un cantautore italiano. Per i membri del suo fan club ufficiale è “Il Komandante”
Il cantautore emiliano o come si è autodefinito provocautore, ha pubblicato ben 23 album (di cui 15 in studio, 6 live e 2 raccolte ufficiali) in più di 30 anni di carriera pubblicando più di 140 canzoni da lui interpretate, oltre a tutti i testi e le musiche composte per altri interpreti. Avendo venduto decine di milioni di copie vendute è da considerarsi senza dubbio uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama..
Soprattutto nel corso degli anni ’80 il suo stile di vita “spericolato” con l’abuso di droga, alcool, donne e la fama inseguita attraverso tour frenetici, gli avevano fatto piovere addosso critiche feroci da parte degli organi di informazione. Ma tutto ciò piuttosto che creargli dei problemi ha sicuramente contribuito ad amplificare il suo successo facendolo diventare l’unica vera rockstar italiana.
L’infanzia e la giovinezza (1952-1974)
Vasco Rossi nasce a Zocca in provincia di Modena il 7 febbraio 1952.
Il nome Vasco è stato scelto dal padre Giovanni Carlo, camionista, in ricordo di un suo compagno di prigionia in Germania nel corso della seconda guerra mondiale. Dalle testimonianze che sono state raccolte, pare abbia trascorso un’infanzia serena, manifestando un carattere timido.
E’ sua madre Novella Corsi, casalinga con la passione per la musica, ad iscriverlo, ancora bambino, a scuola di canto dal maestro Bononcini. Questo è l’inizio della sua grandissima passione per la musica. Alla tenera età di 13 anni vince l’Usignolo d’oro, rassegna canora modenese, fatta in competizione con lo Zecchino d’oro. Ha 14 anni quando forma con amici la sua prima piccola band, i “Killer”, che successivamente si sarebbero chiamati i “Little Boys”; in questo gruppo fa parte anche Marco Gherardi, compagno di altre avventure con Vasco.
Nel 1967, ottenuta la licenza media, viene iscritto dalla sua famiglia all’istituto dei salesiani San Giuseppe a Modena, per ottenere il diploma. Ma la permanenza di Vasco in collegio si rivelerà traumatica. I tutori sono molto severi e il ragazzo, per reazione, diventa ribelle, poco disposto a seguire le rigide regole dell’istituto. Tra le altre cose i suoi compagni di collegio tendono ad emarginarlo per le sue origini di paese.
Sono esperienze che segneranno la personalità di Vasco Rossi sia per il suo rapporto con le figure ecclesiastiche, sia per il complesso per le sue umili origini che si porterà dietro probabilmente per sempre. Scappa ben due volte dal collegio. La prima volta si rifugia a casa della zia a Bologna, e, successivamente alla seconda fuga, il padre Giovanni decide di iscriverlo all’Istituto Tecnico Commerciale «Tanari» di Bologna, vivendo a casa della zia. Vasco a Bologna otterrà dove il diploma, senza infamia e senza lode.
Vasco è a Bologna in un momento particolare, in pieno periodo di contestazione studentesca.
Pur non interessandosi particolarmente alla politica, appoggia le posizioni anarchiche. Dall’altra parte è molto affascinato dal teatro e vorrebbe, infatti, iscriversi al DAMS per frequentare il corso di Teatro alternativo. Il padre non approva l’idea. Nell’autunno del 1972 suo malgrado si iscrive a Economia e Commercio all’Università di Bologna. Alcuni mesi prima con il suo compagno d’infanzia Marco Gherardi, aveva aperto, un piccolo locale, il “Punto Club”, vicino a Zocca, che in seguito si trasformerà in una vera e propria discoteca; vengono qui organizzate feste ed eventi, e Vasco si impegna nell’organizzazione con buoni risultati.
Cominciando l’Università, Vasco decide di andare a vivere in una casa in affitto a Bologna, insieme a due amici. Comincia bene l’Università ma, dopo un buon inizio, le attrattive della Bologna di quegli anni, presto lo distraggono. Pur restando sempre ai margini della lotta politica si iscrive al Manifesto. Frequenta il Teatro Evento di Bologna, impegnandosi in qualche regia e facendo anche qualche apparizione come attore.
In questo periodo ha una storia d’amore burrascosa con Paola Panzacchi, una convinta femminista. La delusione lo porterà ad avere posizioni sempre più maschiliste. Ascolta molta musica: oltre agli italiani Lucio Battisti, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, segue anche molto le evoluzioni del rock anglosassone, soprattutto i Rolling Stones.
Nel 1974 lascia la facoltà di Economia e Commercio, e si iscrive a Pedagogia riuscendo quasi a laurearsi. Lascerà infatti gli studi a soli otto esami dalla laurea. L’anno successivo si trasferisce con alcuni amici a Modena per risparmiare sull’affitto.
Vasco fonda Punto Radio e inizia a farsi conoscere come dee-jay [modifica]
Il 1975 segna una tappa fondamentale della storia di Vasco. Convinto dall’amico Marco Gherardi, fonda “Punto Radio”, Radio libera destinata a servire il pubblico dell’Appenino tosco-emiliano.
È il periodo del successo del suo programma radiofonico “Il Muretto”, durante il quale con gli ascoltatori al telefono svilupperà tematiche sulla vita e sulla filosofia elementi poi ritrovabili in molte delle sue canzoni. L’esperienza della radio segnerà una svolta per la carriera di Vasco Rossi. Segnerà innanzitutto la sua maturazione come show man, facendolo diventare uno dei principali dee-jay sia radiofonici sia presso le principali discoteche dell’Emilia-Romagna; inoltre gli consentirà di incontrare persone fondamentali nella sua futura carriera: Riccardo Bellei, Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva, allora giovanissimo, e Red Ronnie, che lavorava per la radio libera di Bologna BBC. Durante una di queste serate-evento organizzate dalla radio Vasco Rossi, per la prima volta, con la sua chitarra e canta in pubblico alcune canzoni.
L’esordio da cantautore e il primo album
Spinto dai suoi amici, sopra tutti da Gaetano Curreri, leader degli Stadio, incide nel 1977 il suo primo 45 giri, Jenny/Silvia contenente i brani Jenny (una sorta di bozza di Jenny è pazza) e Silvia, per l’etichetta Borgatti Music. Ma uscirà solo nel 1978 il suo primo album “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…”, che nonostante la tiratura nazionale, viene venduto solo in Emilia-Romagna.
L’album ha un’impronta da cantautore ancora molto distante dalle atmosfere rock che lo renderanno celebre in seguito.
Le prime canzoni rock – Il successo supera i confini dell’Emilia-Romagna [modifica]
Il secondo album viene pubblicato l’anno seguente nel 1979 e si chiama “Non siamo mica gli americani” titolo anche di una delle sue canzoni. In termini di vendite non esplode ancora ma il successo è sicuramente maggiore rispetto al primo. È ancora presto perché Vasco venga conosciuto dal grande pubblico ma questo album contiene la canzone “Albachiara”, destinata a diventare uno dei maggiori successi di Vasco tanto da essere il pezzo conclusivo di tutti i suoi concerti.
Il 10 gennaio 1979 è la data della prima apparizione del Blasco in tv. Partecipa come concorrente alla trasmissione 10 Hertz di Gianni Morandi. Vasco canta La strega (la diva del sabato sera)
Bisogna aspettare solo un anno il 1980 per l’uscita del terzo album, Colpa d’Alfredo. Sono ancora periodi di magra per le vendite, anche a causa della censura da parte di alcune radio della canzone “Colpa d’Alfredo” ritenuta volgare ed offensiva. Nel 1980 comincia la collaborazione tra Vasco e la Steve Rogers Band, che durerà fino al 1987.
Il successo arriva con la pubblicazione del suo quarto album, Siamo solo noi, del 1981, considerato tutt’oggi uno dei migliori lavori del cantante; la canzone che dà il titolo all’album diventerà un vero e proprio “inno generazionale” per i suoi fans.
La popolarità di Vasco Rossi comincia a crescere anche grazie una sua partecipazione alla nota trasmissione televisiva Domenica In, dove canta la canzone Sensazioni forti e viene tempestato dalle critiche del giornalista Nantas Salvalaggio (a lui il riferimento del testo Vado al massimo “quel tale che scrive sul giornale”) Il giornalista, infatti, in un suo articolo sul settimanale Oggi, critica ferocemente il cantante e la RAI, colpevole di ospitare un simile esempio di “ebete, cattivo e drogato”. Il rocker ed il suo entourage protestano, ma come spesso accade la critica fa da cassa di risonanza contribuendo al nascente mito del Blasco, soprannome proprio di questo periodo.
Il successo, gli eccessi e le critiche (1982-1986) [modifica]
Vasco Rossi al Festival di Sanremo
L’esperienza che segna un’altra svolta decisiva nella carriera di Vasco Rossi è la partecipazione al Festival di Sanremo. Pur non essendo il festival il palcoscenico ideale per presentare pezzi rock, il rocker e il suo staff decidono di presentare un pezzo in questa importantissima vetrina televisiva.
È il 1982 quando Vasco partecipa al Festival di Sanremo presentando Vado al massimo. Anche questa volta il Blasco trova il modo di far parlare di sé: abbandona il palco infilandosi il microfono in tasca. Il filo collegato coll’amplificatore, lo fa il panico generale di pubblico e conduttori. Sicuramente il rocker di Zocca voleva fare scalpore in una manifestazione troppo austera e trovare il modo di distinguersi dagli altri partecipanti. La canzone, tra l’altro, come già accennato, contiene una ironica risposta a Nantas Salvalaggio, il giornalista che due anni prima aveva contro di lui mosso una critica feroce sulle pagine del settimanale Oggi e che nella canzone viene citato come “quel tale che scrive sul giornale”.
Pochi mesi dopo esce l’album Vado al massimo, che a dimostrare quanto le provocazioni di Vasco facciano breccia, resterà in classifica per 16 settimane.
L’anno successivo Vasco a Sanremo, classificandosi solo penultimo, porta uno dei suoi migliori pezzi di sempre, Vita spericolata. Infatti, la canzone diventerà uno dei classici della musica italiana, lo stesso anno raggiunge il 6° posto nella classifica dei 45 giri. Anche questa volta Il Blasco offre agli spettatori del Teatro Ariston una delle sue proverbiali provocazioni: nel momento in cui avviene l’attacco dell’ultimo ritornello Vasco saluta e abbandona il palco, lasciando il playback a terminare la canzone.
il 1983 è l’anno dell’uscita dell’album Bollicine, il sesto album in sei anni, quello della definitiva consacrazione definitiva di Vasco Rossi come icona del rock italiano. L’album resta in classifica per ben 35 settimane e diventa il quinto album più venduto dell’anno. L’ironica canzone Bollicine condita di slogan e piena di frasi ad effetto (con chiari riferimento all’uso della cocaina) vince il Festivalbar ’83, il successivo tour per promuovere l’album riscuote un clamoroso successo di pubblico. Ma se sotto il profilo musicale per Vasco Rossi è un periodo di grandi successi, non è certo lo stesso per ciò che riguarda la sua vita privata. Secondo alcuni biografi, infatti, Vasco sta veramente andando al massimo: è farmaco-dipendente, vive in un mondo tutto suo, come se fosse sempre su un palco, trascorre giorni interi senza dormire e continua ad assumere anfetamina e Lexotan; il suo manager Guido Elmi è costretto ad annullare vari concerti.
La caduta: la droga, il carcere e l’etichetta di “sballato”
All’inizio del 1984 dal punto di vista musicale nuovo grande successo: esce la prima raccolta live Va bene, va bene così, che resterà in classifica 33 settimane di cui 8 al primo posto. Ma il 20 aprile il rocker viene fermato in una discoteca bolognese e arrestato. Nel corso di una perquisizione in un casolare di Casalecchio, dove il rocker vive con altri componenti della sua band, Rossi consegna 26 grammi di cocaina ai carabinieri. Da qui il carcere. Trascorre 22 giorni di prigione (di cui 5 in isolamento) presso il carcere di Rocca Costanza a Pesaro con l’accusa di detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro. Durante la sua detenzione riesce ad uscire dalla dipendenza dalle anfetamine, nonostante un quadro psicofisico piuttosto precaria. Soltanto Fabrizio De André e Dori Ghezzi nel panorama italiano della musica mostrano il loro sostegno al cantante, andandolo a trovare in carcere. Il 12 maggio Vasco esce dal carcere ottenendo la libertà provvisoria. In seguito affronta un processo che se da una parte lo scagiona dall’accusa di spaccio dall’altra lo condanna a due anni e otto mesi con la condizionale con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti.
Poco tempo dopo esce l’album Cosa succede in città (1985), considerato da molti come l’album della rinascita. Nonostante contenga canzoni storiche, pilastri delle composizioni di Vasco, la critica considera l’album tecnicamente perfetto ma piuttosto “fiacco” per testi e contenuti. Probabilmente molti giudizi subiscono il condizionamento delle vicende che l’hanno preceduto. È pur vero che né lo stesso Vasco Rossi né il manager Elmi ne sono completamente soddisfatti. Nonostante ciò, l’album resta in classifica per ben 29 settimane.
Nel 1986 Vasco diventa padre e per ben due anni sparisce completamente. I maligni parlano di esaurimento nervoso ma in realtà Vasco dedica questo periodo a ritrovare se stesso e va rivedere vecchi amici di infanzia.
La definitiva consacrazione (1987-1994)
La rinascita e la conquista degli stadi
Nel 1987 Vasco Rossi ritorna prepotentemente sulla scena con l’uscita dell’album C’è chi dice no, che resterà in classifica 38 settimane restando ben 12 in testa. Il successo è tale che anche Adriano Celentano lo vuole ospite in RAI. Lui inizialmente accetta ma poi cambia idea il giorno prima della trasmissione mandando su tutte le furie i vertici dell’emittente televisiva che minacciano di escluderlo per sempre da ogni trasmissione. Ma Rossi oramai può permettersi questo ed altro, è tanto e tale il successo di spettatori che lo seguono nei suoi concerti che è tempo di abbandonare i palazzetti per orientarsi verso spazi più ampi: inizia l’epoca degli stadi.
Il 1º luglio del 1988 Vasco rossi viene arrestato di nuovo mentre da solo sfreccia a bordo della sua BMW 750 zigzagando sulla A14 con a bordo un grammo di cocaina, uno sfollagente e una pistola lanciagas. Viene immediatamente rilasciato tra le guardie carcerarie e i fan che gli chiedono abbracci e autografi.
Nel 1989 poco prima dell’uscita del nuovo album Liberi liberi, Rossi rompe definitivamente con Guido Elmi e la Steve Rogers Band ritrovandosi praticamente da solo con Maurizio Lolli. Il “Liberi Liberi Tour” parte comunque senza Solieri e Riva. Il tour ottiene un tale successo che l’anno dopo esce l’album live Fronte del palco (1990).
Il 6 dicembre 1989 Rossi viene condannato a pagare un’ammenda di 2 milioni e 800 mila lire in seguito all’infelice episodio del 1984.
Il 1990 è l’anno dei due concerti del 10 e 14 luglio rispettivamente negli stadi San Siro a Milano e Flaminio a Roma, che fanno registrare presenze record. Una parte corposa del concerto di Milano viene pubblicata nell’album Vasco live 10.7.90 San Siro. Vasco Rossi è così il primo artista italiano a riuscire a raccogliere un numero di fan così ampio in un concerto, fino ad allora solo grandissimi artisti stranieri ci riuscivano.
Nel frattempo Vasco diventa padre per la terza volta e nel 1993 promuove l’uscita dell’album Gli spari sopra col quale vincerà 10 dischi di platino. L’album, preceduto dal singolo “Gli spari sopra”, mini-CD che contiene, oltre a versioni alternative de L’uomo che hai qui di fronte e Delusa dedicate allora alle “Ragazze di Non è la Rai”, anche l’inedito Se è vero o no, canzone non inserita nell’album Gli spari sopra. Nel 1994 regala in esclusiva solo agli iscritti al suo fan club ufficiale un CD che contiene un’altra delle canzoni che farà epoca, l’inedita Senza parole.
La maturità artistica (1995-2000)
Vasco canta contro la guerra in Jugoslavia. Il ritorno alle origini con “Canzoni per me”
Nel 1995 il rocker è di nuovo di scena a San Siro realizzando un doppio concerto evento, Rock sotto l’assedio, dedicato a tutte le vittime della guerra in Jugoslavia. Vengono ospitati gruppi musicali, di etnie diverse, fatti giungere clandestinamente dalla zona della guerra con l’aiuto di collaboratori come il fotoreporter Massimo Sciacca e l’organizzatore Enrico Rovelli. Durante questi concerti il rocker di Zocca canta per la prima volta Generale di Francesco De Gregori, cantautore riconosciuto da Vasco sempre come suo riferimento, interpretandola e personalizzandola nel proprio inconfondibile stile rock. Vasco presenta la serata promuovendola come occasione di riflessione contro la violenza della guerra, ma polemizzeranno con lui molti giornalisti per non avere devoluto l’incasso alla causa jugoslava. Vasco con Maurizio Lolli e Mirco Bezzi fa realizzare un sito internet, il primo in Italia per un artista musicale, con lo scopo di raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra intercettate sulla nascente rete di comunicazione e le biografie dei gruppi musicali che si esibiscono.
Nel 1996 viene pubblicato il nuovo album Nessun pericolo… per te, nel quale c’è una canzone, Gli angeli, che viene dedicata all’amico Maurizio Lolli morto di cancro ai polmoni e il cui video diretto da Roman Polanski costa ben 600 milioni di lire e viene messo a disposizione su internet, cosa abbastanza inusuale per quegli anni, che fa di Vasco un precursore del tempo e dei nuovi sistemi tecnologici che avanzano. La canzone viene distribuita in un singolo a forma triangolare a tiratura limitata, e questa forma potrebbe essere un chiaro riferimento all’attributo femminile, al quale Vasco fa spesso rifermento con gesti inequivocabili nel corso dei suoi concerti, in modo particolare durante l’esibizione della canzone Rewind, testo di Vasco musicato dall’amico di sempre Gaetano Curreri leader degli Stadio.
Nel 1997 Vasco Rossi pubblica l’album Rock, una raccolta di vecchi pezzi riarrangiati, che precederà l’esibizione del Blasco nell’ex stabilimento Italsider di Bagnoli, nell’ambito della prima edizione del Neapolis Rock Festival. Quell’anno Rossi partecipa al Festival di Sanremo nella veste di autore (in team con Gaetano Curreri e Roberto Ferri) di …E dimmi che non vuoi morire scritta per Patty Pravo, insignita del premio della critica. Partecipa anche al Festival di Sanremo del 1999 come autore della canzone Lo zaino cantata dagli Stadio.
Nel 1998 esce l’album, Canzoni per me, album che è un mix di nuove e vecchie canzoni scritte all’inizio della carriera e mai pubblicate. Nello stesso anno vince per la seconda volta il Festivalbar con il brano Io no e per la prima volta gli viene assegnata la Targa Tenco nella categoria “miglior album dell’anno”.
Il record di pubblico all’Heineken Jammin Festival ’98 e la morte di Massimo Riva [modifica]
Il 1998 rappresenta un anno storico per la carriera di Vasco Rossi: dopo l’uscita del disco si decide di non far partire com’era abitudine, una nuova tournée, ma viene deciso dal rocker e dal suo entourage di tenere un’unica data, accettando di essere la guest star alla prima edizione della rassegna dell’Heineken Jammin’ Festival a Imola. Sono ben 130.000 gli spettatori che assistono al concerto, segnando un evento unico nel panorama della musica italiana. Il rocker di Zocca viene da tutti, tifosi e detrattori, universalmente riconosciuto come l’unica vera star della musica italiana contemporanea. L’indimenticabile serata di Imola viene pubblicata nel video Rewind e nell’album live Rewind del 1999, a cui fa seguito il Rewind tour. Ma a pochi giorni dalla partenza del tour nuovo lutto per Vasco Rossi, viene a mancare per overdose l’inseparabile “compagno di avventure” Massimo Riva, chitarrista della band e autore-coautore di musiche e testi di molti suoi brani, tra i quali Vivere.
Nel 1999 esce il singolo La fine del millennio. I proventi di questo disco vengono devoluti alla onlus per il recupero dei tossicodipendenti, fondata dai parenti di Massimo Riva. La copertina riprende il Cristo bendato di una immagine di scena tratta dal “Teatro delle orge e dei misteri” dell’austriaco Hermann Nitsch.
Nel 2000 si ricompone la collaborazione artistica con Patty Pravo, alla quale Vasco dedica un tributo con il brano scritto per lei Una donna da sognare, che anche il titolo dell’album. Ma c’è la firma Vasco Rossi (che è anche produttore del cd) anche nella delicata Una mattina d’estate, condotta al successo dalla Pravo al Festivalbar di quell’anno. Sempre quell’anno è coautore del testo della canzone La tua ragazza sempre, portata al Festival di Sanremo da Irene Grandi, che si piazza al secondo posto.
Gli anni del successo di massa (Dal 2001 ad oggi)
Con “San Siro 03” e il “Buoni o Cattivi Tour” Vasco diventa il re degli stadi
Nel 2001 esce l’album Stupido hotel e Il Blasco trionfa per la terza volta anche al Festivalbar vinto con la canzone Ti prendo e ti porto via.
Nel 2002 esce la prima raccolta definita ufficiale dalla EMI di brani in versione originale e rimasterizzati, Tracks, al suo interno viene pubblicata la cover di Generale di Francesco De Gregori, cantata in occasione di “Rock sotto l’assedio” del 1995 mai pubblicata prima. Uscito l’album viene realizzato un triplo concerto evento a San Siro nel 2003 dal quale sarà tratto il DVD Vasco Rossi @ S.Siro 03.
La cover di Generale rappresenta una sorta di risposta e ringraziamento alla versione di Vita spericolata incisa da De Gregori nel 1993 e inclusa nel suo album Il bandito e il campione.
Nel 2004 esce l’album Buoni o cattivi, che viene registrato tra Bologna e Los Angeles,che fa registrare il record di vendite di quell’anno. In seguito viene venduto anche negli Stati Uniti. Dopo l’album segue il Buoni o Cattivi Tour, realizzato nel corso di due estati tenuto in gran parte degli stadi italiani, bissando dove richiesto e facendo registrare il tutto esaurito. Il 24 settembre dello stesso anno, concerto regalo con tanto di diretta Rai offerto a tutti i suoi fans tenutosi a Catanzaro (nel quartiere Germaneto), di fronte a 400.000 persone (record di presenze). Lo stesso Vasco ribattezza questo evento in “Vascstock” In tale occasione Il Blasco si mostrò anche attento all’ambiente, perché questo concerto fu ad “emissioni zero” : infatti il cantante dichiarò che sarebbero stati piantati tanti alberi quanti ne fossero serviti per riequilibrare le emissioni di CO2 dovute all’energia elettrica necessaria per alimentare il concerto.
Il 12 maggio 2005 è il momento della laurea: lo IULM di Milano conferisce a Rossi la laurea “honoris causa” in Scienze della comunicazione, un “Pezzo di carta” che Vasco esibisce con emozione e fierezza dedicandolo alla madre e ai suoi studi universitari a suo tempo interrotti.
Il 9 settembre 2005 esce il doppio Dvd È solo un rock’n’roll show lanciando così il concetto di movieclip, in cui tutte le canzoni di Buoni o cattivi si intrecciano in un lungo videoclip di oltre due ore.
Tre mesi dopo, il 2 dicembre 2005, esce Buoni o cattivi live anthology 04.05, un cofanetto comprensivo di doppio cd e triplo dvd registrato live dai trionfali “Buoni o cattivi tour” del 2004 e del 2005.
Nel 2005 ritorna a calcare il palcoscenico del Festival di Sanremo come ospite per la serata finale, in segno di riconoscenza al festival che nonostante i pessimi piazzamenti allora riconosciuti, aveva rappresentato comunque una vetrina fondamentale quando la sua carriera era ancora agli albori. L’accoglienza del pubblico è entusiasmante e Vasco risponde cantando l’introduzione di Vita spericolata, introdotto da Maurizio Solieri alla chitarra, e l’hit del 2004 Un senso. Dopo la performance dice giusto poche cose contro la legge anti-fumo (legge 3/2003) varata dal ministro Sirchia ed esce di scena, rinunciando all’abituale intervista del conduttore Paolo Bonolis ai suoi ospiti.
Il 17 dicembre 2005 Vasco torna a Zocca, dove amici d’infanzia e tutta la comunità hanno organizzato un tributo in suo onore. Per l’occasione viene allestita anche una mostra fotografica.
Vasco Rossi nella campagna elettorale per le elezioni politiche 2006 sostiene la lista della Rosa nel Pugno (concedendo l’utilizzo della canzone Siamo solo noi come colonna sonora dello spot del partito) finanziando la coalizione L’Unione. Per la prima volta prende una posizione politica netta. In passato aveva semplicemente mostrato simpatia per le lotte abolizioniste di Marco Pannella, acquisendo la tessera del partito dei Radicali e prestando, nei primi anni ’80, il suo volto ad alcune campagne antiproibizioniste. Alle elezioni per il Presidente della Repubblica 2006, alla seconda e terza votazione il cantante ottiene in entrambe le occasioni 1 voto.
Sempre nel 2006, Vasco annuncia pubblicamente di non cedere più i diritti delle sue canzoni per gli spot pubblicitari diventate per sua stessa ammissione un errore e per molti dei suoi fan delle emozioni che non considerano giusto commercializzarle in quel sistema.
Il 19 gennaio 2007 esce il singolo Basta poco. Per scelta non viene venduto in alcun negozio ma può essere ascoltato esclusivamente tramite radio, scaricato dal web o dal portale di una nota azienda telefonica. Nuovo record, record italiano di download legali, con oltre centomila a distanza di due giorni dall’uscita del brano.
L’11 maggio 2007 Vasco Rossi pubblica un mini CD, Vasco Extended Play, contenente Basta poco, la versione “original demo” della stessa, il video con i personaggi disegnati da suo figlio Luca e una cover del brano La compagnia, scritto da Mogol e Carlo Donida, portato al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretato nel 1976 da Lucio Battisti. Una canzone che Vasco sente molto “sua” e che reinterpreta in chiave rock.
Il 23 novembre 2007 esce il DVD Vasco@Olimpico.07, registrato durante le due date del 27 e 28 giugno del Vasco live Tour 2007 nello stadio romano.
Il 28 marzo 2008 esce Il mondo che vorrei, ventunesimo album del cantautore (diciassettesimo in studio). Il mondo che vorrei è anche il primo singolo estratto da questo album, che viene lanciato in radio il 14 marzo e in tutti gli oratori della diocesi di Milano il 16 marzo. il brano va subito al primo posto della classifica digitale Fimi. L’album ottiene un successo clamoroso: il 3 aprile 2008 viene annunciata sul suo sito ufficiale, la cifra di 400.000 album venduti in soli 2 giorni.
Nel maggio del 2008 viene nominato cittadino onorario della città di Genova dal Sindaco Marta Vincenzi, per l’omaggio fatto ai genovesi con la “data 0” del Vasco.08 Live in concert. e gli viene anche data la tessera che dà libero accesso agli oratori della diocesi di Genova.
Nell’estate del 2008 prosegue il tour, iniziato a Genova, negli stadi delle principali città italiane. In sole 24 ore dall’apertura delle prevendite vennero venduti 120.000 biglietti, costringendo gli organizzatori ad aggiungere ulteriori date per le tappe di Milano, Roma, Ancona e Salerno. Vasco si esibisce anche all’Heineken Jammin’ Festival di Mestre il 21 giugno 2008.
Sommando la partecipazione ai concerti allo Stadio Olimpico di Roma del 29 e 30 maggio e, di nuovo, allo Stadio San Siro di Milano del 6 e 7 giugno, sono più di 300.000 gli spettatori che assistono ai concerti.
Il 5 luglio 2008, tramite il suo sito ufficiale, Vasco annunciò un ritorno sul palco a settembre, per la seconda parte della tournée, dove la data zero si è svolta il 5 settembre a Teramo.
Il 13 marzo 2009 esce Il mondo che vorrei live, il primo concerto rock registrato in alta definizione Blu-ray durante il doppio concerto allo Stadio Dall’Ara di Bologna, il 19 e il 20 settembre 2008.
A fine anno, secondo i dati SIAE, Vasco detiene il primato della musica dal vivo grazie al record di presenze registrato nelle 18 date del tour 2008
La prima apparizione live 2009 di Vasco Rossi è stata in occasione del ventennale del Concerto del Primo Maggio a Roma, a 10 anni di distanza dalla prima partecipazione. L’esibizione è durata circa cinquanta minuti e sono state proposte dieci canzoni tra cui Un ragazzo di strada, brano del 1966 scritto da I Corvi,[24] cantato per la prima volta da Vasco Rossi.
Lo Europe Tour Indoor – Vasco torna ad esibirsi “al chiuso”
Il 6 ottobre 2009 comincia una nuova tournèe per Vasco Rossi questa volta in giro per i palazzetti d’Italia e d’Europa, a 13 anni di distanza dall’ultimo tour al chiuso datato 1996, il Nessun Pericolo Per Te Tour. Durante questi concerti viene presentato un nuovo brano inedito intitolato Ad ogni costo, cover della hit dei Radiohead, Creep. Da notarsi l’anomalia della data sarda, unico concerto del tour previsto all’aperto.
Il 27 novembre 2009 esce l’album Tracks 2 – Inediti & rarità, che contiene 3 inediti (tra cui proprio Ad ogni costo, Ho fatto un sogno e Sto pensando a te), Sally cantata interamente da Vasco ad una tappa del Europe Tour 2009, sei tracce live tratte dal “Nessun pericolo per te tour” del 1996 e tre cover suonate negli anni dal vivo una sola volta, ovvero Il tempo di morire, Un ragazzo di strada e Amico fragile). In poco più di una settimana l’album ottiene quattro dischi di platino.
Nello stesso mese la Sony ha prodotto SingStar Vasco Rossi, gioco per PlayStation 2 e PlayStation 3.
Successivamente viene pubblicato il secondo singolo appartenente al nuovo album, Sto pensando a te, trasmesso nelle radio a partire dal 18 dicembre del 2009.
Il 10 marzo 2010 è uscito un numero di Topolino dove Vasco si trasforma nel Comandante Brasko, un cantante amatissimo dal pubblico che si è ritirato dai palchi e cui Zio Paperone chiede di risollevare le sorti della manifestazione canora più importante di Paperopoli, quella al Teatro Arroston. All’interno si può trovare un’intervista allo stesso Vasco dove parla della passione per Topolino. La storia è a cura di Vincenzo Mollica e i disegni di Giorgio Cavazzano e Fausto Vitaliano.
stesso mese decide di investire sulla rivista di critica letteraria Satisfation, divenendone editore.
Vasco Rossi ha tre figli. Due, Davide e Lorenzo, sono nati entrambi nel 1986, ma da due madri diverse. Davide fa l’attore ed è anche un disc jockey. Lorenzo, invece, vive a Ferrara ed è stato riconosciuto solo nel gennaio 2003, dopo essersi sottoposto volontariamente al test del Dna. Vasco Rossi spiega questo ritardo come… « …indipendente dalla mia volontà. L’avrei riconosciuto anche 15 anni fa, ma quella storia d’amore era già finita e allora non mi fu permesso di fare l’esame del Dna. »
Il terzo figlio di Vasco, che vive con lui, si chiama Luca ed è nato nel 1991 da Laura Schmidt, sua compagna dal 1988.
La storia del Vasco privato è stata raccontata da Vasco stesso in TV a “La Storia siamo noi” nella puntata “Solo Vasco” di Caterina Stagno. Nell’intervista che lui definisce la più lunga della mia vita viene fuori un Vasco intimo e inedito. Nella puntata Caterina Stagno ha anche intervistato Laura Schmidt e Luca Rossi Schmidt, terzo figlio di Vasco.
Tra le storie negli anni ottanta, una con la conduttrice televisiva Barbara D’Urso, che, ospite principale di una puntata di Matrix, interamente a lei dedicata, andata in onda il 29 maggio 2009 afferma che le sarebbero state dedicate due canzoni, “Brava” e “Incredibile romantica”: quando il conduttore Alessio Vinci mandava in onda due spezzoni delle canzoni in questione, Barbara D’Urso, visibilmente commossa, incalzata dal conduttore, affermava che Vasco Rossi le aveva scritte nel periodo in cui erano fidanzati. Ma il 24 dicembre 2009 sul sito ufficiale di Vasco Rossi spunta la notizia secondo cui la questione sulla dedica di Brava alla D’Urso sia una bufala, poiché la canzone «è stata scritta in un periodo precedente alla loro relazione e lo stesso Vasco ha dichiarato in svariate interviste di averla dedicata alla famosa “femminista” che gli spezzò il cuore a vent’anni».
Vasco Rossi è un sostenitore del Partito Radicale di Marco Pannella, e non solo per le sue battaglie antiproibizioniste; nel maggio 2009 s’è iscritto al Partito Radicale per la 23ª volta consecutiva.
Fonte: www.vascorossi.biz